venerdì 27 marzo 2015

[Ascolti] Will Butler - Policy


Queste sono le cose che mettono in crisi ogni fan.
Per chi scrive gli Arcade Fire sono, indiscutibilmente tra i più importanti gruppi di questi millennio appena iniziato, nonchè una delle rarissime band capaci di unire critica e pubblico in un percorso musicale vario, personale e di altissimo livello.
Un gruppo, unito (ricordiamo il dolorosissimo ed emozionale Funeral ad inizio carriera).
E poi, qualche mese fa, esce la notizia: l'album solista di Will Butler.
Che, a dirla tutta, chiunque ha pensato: ma è il cantante? No, quello è Win.
Will è il fratello, polistrumentista della band, che si divide tra tamburi, tastiere e quant'altro sul palco.
Esatto, quello che gira con il tamburello e salta come un forsennato.
E che pure non è nuovissimo a lavori discografici, non fosse altro per la nomination all'Oscar per la colonna sonora di Her composta con Owen Pallett (altro nome che chi segue gli Arcade Fire conosce bene).
Ma un disco solista? Si.
Otto tracce, ventisette minuti (grazie al cielo) per un disco che è tanto "dimenticabile" quanto piacevolissimo.
Che vuol dire che non si prende un secondo libero, getta otto tracce a ritmo mediamente alto, divertenti e caciarone, per un disco che non sarà in nessuna classifica di fine anno, ma rischia di accompagnare parecchi viaggi.
Chiarissima la divisione: sei brani veloci, due lenti, di cui uno mediamente ben riuscito (Finish What I Started, in odore di anni sessanta, che a dispetto di una voce non indimentabile è piuttosto carina) e uno meno (Sing To Me).
Per il resto tanto divertimento: Anna è il singolone (elettro-pop che pare uscito da certi anni ottanta scanzonati) ma non ci annoia in tutto il resto: Son Of God suona Arcade Fire in un bel ritornello sospeso tra cori e voce principale, Something's Coming e What I Want sembrano, in particolare l'ultima, usciti da un (bel) album di Graham Coxon, Take My Side in apertura e Witness in chiusura sono più vicini agli anni settanta e si fanno cantare volentieri.
Tanta varietà, poche tracce e un suono divertito che guarda a modelli nuovi ad ogni brano.
Una piacevolissima sorpresa, insomma.


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