lunedì 19 maggio 2014

Introducing... Benjamine Clementine


Così, nel mezzo di una serata, spesa (forse) in compagnia di qualche linea di febbre.
Un girovagare per la rete (un occhio all'orologio che impone una sveglia ravvicinata) e le dita che si muovono sole a scrivere alcune parole per Benjamin Sainte Clementine, che in arte rinuncia alla parola in mezzo.
Rinuncia, sembra a quasi tutto quello che non sia voce e pianoforte.

Inglese, si trasferisce a Parigi nel 2008 dopo una rottura sentimentale.
E' un ragazzo intimo: vive spesso per strada, si appoggia qua e là, di umili origini percorre un percorso personale nella metro della capitale francese.
Canta per sè stesso, scopre se stesso.
Qualcuno lo nota, in città se ne parla.
Un passaparola, quel qualcosa che quando scendi nella tua metro, con la tua frenetica vita di ogni giorno, ti costringe a fermarti.
Chissà cosa canta, Clementine.
Ma un illuminato agente lo prende con sè, lo strappa dalle paludi della società e lo riporta dove gli spetta: Inghilterra, un contratto, un primo Ep e una apparizione al Later With Jools Holland.
Perchè oltre la Manica fanno così, là in un programma come quello di Fazio si finirebbe sempre per lasciare il palco per qualche minuto a qualche giovane esordiente o protagonista navigato del mondo della musica.
Suona Cornerstone.



Non servirebbe altro.
L'articolo non può dire altro. C'è il futuro davanti.
Le prime date live in piccoli club europei (niente Italia) e grandi consensi.
Il disco entro l'anno.
Siamo qui ad attenderlo.

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