venerdì 16 agosto 2013

[Ascolti] Kodaline - A Perfect World


Ci sono alcuni concerti, non tanti a dire la verità, che hanno un piccolo rituale: il gruppo canta un pezzo di grande presa, il pubblico ne canta il motivo principale, con partecipazione, continuando a farlo anche una volta finito il brano
La prima volta che mi successe fu al concerto degli Arcade Fire a Ferrara, quando prima dei bis ci fu Rebellion e per qualche interminabile (e bellissimo) minuto sembrava che cinquemila persone non potessero smettere di cantare quel ritornello.
Il gruppo ritornò in scena, sorridente, riprendendo per qualche momento il brano, prima di passare al successivo.

Qualche anno e decine di concerti dopo, l'evento (che come tutte le prime volte mi è rimasto nella memoria) è diventato normale (quasi) pur rimanendo nella mia mente come uno dei momenti più intensi che un live possa portare con sè: invece dei classici, scontati, applausi o richieste di bis, è il pubblico a farsi band, per un attimo, nell'omaggio più importante che possa portare.

Ecco, partendo da qui, arriviamo ai Kodaline, gruppo sconosciuto prima di essere incontrato live al Longitude Festival di Dublino.
Prima di un discretamente convincente live finito sulle note di "All I Want" cantata in coro da buona parte di un pubblico ancora pomeridiano quanto coinvolto e partecipe.
Così: All I Want, brano che in sè non è nemmeno indimenticabile se non fosse che (forse per averlo vissuto live in una così bella cornice) non ti stacca addosso, con la sua malinconia, l'epicità controllata e fortunatamente mai lasciata scorrere fino in fondo.
Subito dopo, nel disco Love Like This, decisamente dalle parti dei Mumford And Sons più allegri, probabilmente futuro singolo capace di mantenere quel buon successo in terra Irlandese e Inglese.
Un disco che è il primo per questo Kodaline, che pure esordienti non sono, frutto di una vera e propria operazione di re-brand, essendo lo stesso (o quasi) gruppo che portava il nome di 21 Demands, di discreto successo nella terra d'origine nel 2007.
Ancora subito dopo c'è High Hopes, un brano che pare uscito dalla penna (quando in giornata, prima degli ultimi esperimenti) di Chris Martin dei Coldplay.

Pazienza se poi il resto del disco, leggermente troppo lungo, si mantiene su coordinate più normali, con un onesto guitar rock ben suonato, capace di muoversi agilmente sulle coordinate dei nomi già nominati.
Se però, un disco così, è capace di essere suonato con una certa freschezza, perizia in suono e produzione, diventa giusto rendere il merito ad un'opera piacevole e con una certa propensione al riascolto, fosse anche solo di alcuni brani particolarmente riusciti.

Insomma: senza strapparsi i capelli, A Perfect World è un disco con tutti i crismi e merita l'ascolto.
Questa estate, Kodaline, uno spazio in playlist per voi c'è.

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