martedì 30 luglio 2013

[Live Report] Blur - Ippodromo del Galoppo (Milano)

Se è vero che a volte si scrive che c'è un certo essere snob dell'Italiano, pronto a glorificare Festival e cultura musicale all'estero, evitando di andare magari allo stesso live proposto in Italia, ci sono piccoli elementi, di tanto in tanto, che ci ricordano quanto questo fenomeno se esista, sia tutto sommato vero.
E' solo un'introduzione di poche righe per far notare (evidente dopo essere tornati dai live di Dublino scritti nei giorni scorsi) che in un live dove il biglietto recita h 20, su facebook si scrive ore 21 e alla fine inizia alle 21.30; dove i cancelli si aprono alle 18.30 e dopo un'ora e mezza c'è un impressionante serpentone di persone che entrano tramite una minuscola porticina fino a quando viene talmente tardi che si inizia a entrare tutti insieme in maniera indisciplinata e in una location grande quanto pronta a farti diventare un pasto per le zanzare, beh con tutti questi piccoli elementi si rimpiange un pò le perfetta organizzazione logistica finora riscontrata in Inghilterra, Irlanda, Scozia e Spagna.

Detto questo, i Blur.
Chi scrive è abbastanza contrario al concerto nostalgia, ancor più al concerto reunion, ma i Blur sono una piccola eccezione determinata dal fatto che pur non pubblicando niente da una decina di anni, hanno un frontman in piena attività, la carriera solista di Graham Coxon prosegue regolare e tutto sommato sembra ancora non sicura la frase "la loro carriera assieme finisce qui".
Quindi si va.
Ne è valsa la pena? Si, anche se non sono necessari entusiasmi eccessivi.
Il concerto è un greatest hits (e ci mancherebbe) 18 brani, con una decisa propensione per i primi album della band (dall'ultimo Think Thank esce solo una bella Out Of Time) e la cosa positiva, senza se e senza ma, è che la band ci crede, suona e sembra divertirsi, in particolare un più che in forma Damon Albarn, solida presenza sul palco e sotto il palco.

C'è spazio anche per un intermezzo non da poco, quando qualcuno riesce a vestirsi completamente da cartoncino del latte del famoso video di Coffee & Tv, viene notato dal frontman e sale sul palco per l'intero brano: per un fan, sono cose che possono valere una carriera, complimenti a lui.

E' anche il momento preferito di chi scrive (siamo sul soggettivo): Coffee & Tv, Tender, To The End, Country House & Parklife una di seguito all'altra sono un compendio essenziale di grande scrittura pop.
Dopo la pausa c'è spazio per Under The Westway, inedito dell'anno scorso, e per la chiusura, scontata quanto trascinante, di Song 2, che fa il paio con l'esordio con Girl & Boys.

Insomma, tutti contenti, fan in particolare.
La speranza è che la storia dei Blur non sia finita qui.







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