giovedì 8 dicembre 2011

Report Live: Metronomy @ Wah Wah Club


Cose che funzionano e cose che non.
Se la prima categoria ha un numero maggiore, il bilancio è positivo.
Così funzionano gli eventi, di solito.
Così, nel fare il bilancio di questa serata, siamo un pò in negativo.
Cose che non funzionano ad esempio, in questa unica data italia dei Metronomy nel loro tour di "the English Riviera" album che ha meritatamente spostato il gruppo da "divertente elettro pop" a "ottimo elettro pop di qualità" grazie ad un ottimo disco e all cambio di line up che tolto due elementi e aggiunto batterista e bassista dei Lightspeed Champion.
Non funziona che escano le prevendite un paio di mesi prima, io come altri le acquistino e circa ventiquattro ore prima del live escono gli orari del concerto e a grande sorpresa in un nugolo di vari live e dj set la band headlinear (e unico grosso nome) suoni all'una di notte.
Dall'una alle due, che saranno poi sul palco l'una e sei minuti fino alle due e dieci.
Non funziona per rispetto a chi gira in automobile, che magari come me lavora il giorno dopo o che comunque deve affrontare le nebbie se non il ghiaccio di dicembre.
Dobbiamo davvero regolarci con gli orari, in tutta Europa si suona dalle 21 alle 22 circa per gli headlinear, accettiamo pure le undici o poco più di molti nostri club ma che la band che si va a vedere inizi a suonare all'una e sei minuti della notte non ha senso.
Non funziona poi, che di fronte ad un messaggio di lamentele chi organizza ti risponda "la prossima volta organizzati meglio, per fortuna non siamo ne in inghilterra, ne in scozia; e da ferrara a mestre non mi sembra che ci sia tutta questa nebbia, neve, ghiaccio, animali selvaggi, extra terrestri e forze maligne che ti fanno diventare un eroe facendo quei 100km di strada.. rilassati un pochino e goditi meglio la vita".
Ebbene si, mi hanno risposto questo.
Non funziona (infine) il pubblico di questo Wah Wah Club, piccolo locale ad occhio da quattro o cinquecento persone, dall'acustica medio bassa, pubblico in costante movimento, che spintona, urla, scavalca, riesce a pogare a canzone finita, a fare volare di qualche metro avanti e indietro quando si suonano pezzi a 100bpm, non un dj set dei Daft Punk o dei Chemical Brothers.
Così, la performance del gruppo rimane un pò sullo sfondo, racchiusa forzatamente dall'improbabilmente lungo programma in un'ora striminzita (10-12 pezzi ad occhio senza bis, quando le performance straniere su setlist indicano 16-18 pezzi in media e fino a due bis), che non dispiace ma non entusiasma, caratterizzato dalle luci addosso ai componenti del gruppo, tese a divertirtire e spostare l'idea del visual dal retro palco al gruppo stesso.
Che non suona male ma non fa impazzire, proponendo quasi esclusivamente i pezzi più veloci dell'ultimo disco e qualche singolo del passato e dove c'è la bella melodia si sta bene, in altri momenti non scatta la scintilla.
Ma l'ambiente non aiuta, tra qualcuno buttato fuori dal locale per il troppo alcool, soggetti che fendono il pubblico e si mettono sotto il palco passando oltre le transenne, una security che interveniene troppe volte per un vivere il concerto che non è quella bella sensazione energica dove possono pure saltare tutti ma rispettando chiunque, no, qui l'altro non esiste, gente si appoggia a te, ti spinge, sgomita, urla.
Un'esperienza strana, insomma, dall'inzio alla fine.
Al live, un'onesta sufficienza, al resto, una sonora bocciatura.

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