IL NEGOZIANTE - Consigli non richiesti su tutto che si possa definire interessante in questo mondo
lunedì 12 dicembre 2011
Era meglio prima, o forse no.
Prima di passare, nei prossimi giorni (si, lo faremo anche su questi lidi) ad affrontare il tema della classifica di fine anno, tema su cui si potrebbe discutere per giorni, volevo parlare un momento di esperienze di ascolto.
Partiamo dal fatto che io sono tutto tranne che un nostalgico.
Ascolto mp3 da anni, inizio ad accettare la possibilità che i libri siano in formato elettronico, guardo serie tv in lingua originale tradotte da volenterosi ragazzi, ho pure lo smartphone, insomma, pienamente inserito nella generazione digitale.
Avendo ventisei anni, ho vissuto, in ordine, gli ultimi stralci di vinili casalinghi, l'epoca d'oro delle musicassette, la nascita prima diffidente e poi dirompente del cd, gli anni di Napter-Winmx-Emule-Torrent, Itunes e l'Ipod e in misura minima lo streaming (mai vissuto come sufficiente anche senza il possesso ma utile come anteprima).
Tutti con i loro pregi e difetti.
Le cassette ad esempio, terribili nel loro dover essere girate a metà, pessime come suono e soprattutto con il fenomeno del deterioramento ascolto dopo ascolto. Pessimo.
Meglio il cd, il mezzo della mia adolescenza. Ricordo i cd, costosi (40mila lire circa) e importanti.
Li compravo, mi mettevo in camera e facevo almeno un primo ascolto con cuffie buone e scorrendo i testi traccia dopo traccia.
Un'esperienza importante: ti dava tutto, anche se in tanti casi si sentiva molto peggio di ora.
Con gli mp3 non succede così. Nemmeno con gli streaming integrali che pure gli artisti stessi mettono del disco.
Non li senti pieni di valore, non ti metti lì ad ascoltare con la stessa religiosa attenzione.
Già da un pò di tempo, così, ho imparato a tornare indietro.
Acquistare su Amazon il mio bel vinile, lato A e lato B, giradischi in camera con buone casse e ogni tanto ascoltare per il piacere di ascoltare.
Ma non è nostalgia questa.
Poi vado a correre e amo poter avere l'Ipod al braccio o la macchina che legge un cd con decine e decine di mp3 riscrivibili dove divoro ad alto volume tutto ciò che è uscito da poco o dà tanto.
Però è bello tornare indietro ogni tanto.
Ho la speranza che anche i giovanissimi non imparino (li vedo) ad ascoltare playlist da youtube con casse del monitor o poco più e che sempre meno ascoltino "quello che passa in radio", la frase che ogni appassionato musicale teme come la lebbra.
Voi che ne pensate?
Concludo con un bel vinile recentemente recuperato su amazon (santo amazon!) ovvero uno dei "primi" Iron And Wine, al suo primo grande disco (secondo della carriera) "Our Endless Numbered Days".
Questo si, un bel acquisto da vinile, camera e silenzio tutto intorno.
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