martedì 21 giugno 2011

Report Live: Ryan Bingham and the dead horses @ Hana Bi

L'Hana Bi è un posto magico e una di quelle eccezioni che ti fanno dire che anche in Italia si possono fare grandi cose.
In fondo, capirai che idea: prendi un bagno a Marina di Ravenna, dagli una programmazione di livello internazionale e fai concerti in spiaggia ad ingresso rigorosamente gratuito, con la gente (decine, centinaia, a volte oltre) che viene e si siede, balla, si appoggia sulla duna circostante.
Un rischio: perchè solo vedendo quest'anno sono passati / passeranno Anna Calvi, I'm From Barcelona, Yuck, Scott Matthew, Tallest Man on Heart, Oneida e parecchia altra gente importante.
L'anno c'era Badly Drawn Boy, per dire.
E poi scommetti di guadagnare sul ristorante, sui numerosi cocktail, fai feste e dj set con gente che balla il sabato, chiedi agli artisti compensi magari minori e gli offri una giornata al mare e una bella cena (e spesso poi se ne innamorano).
Serve che venga gente e ne viene eccome.
Anche in un anonimo lunedi, con un nome non certo famossimo come quello di Ryan Bingham quelle duecento o trecento persone ad occhio erano lì in giro.
E c'eravamo pure noi, attirati da turni lavorativi favorevoli e dalla sensazione di un bel concerto in arrivo.
Tutto come previsto.
Qualche ora di sole, una piccola cena nel ristorantino interno (buono) e alle 9 e mezza circa entra per un set d'apertura quello che scopriremo essere poi il secondo della chitarrista della band, proponendo un folk acustico (che diventa accompagnato negli ultimi pezzi) di ottima fattura e di cui bisognerà ritrovare informazioni.
Un'oretta dopo è tempe del protagonista della serata, appena trentenne dello stato di Nuovo Messico, Stati Uniti, conosciuto principalmente (su questi lidi) per il premio oscar per il brano The Weary Kind, dal film Crazy Heart (ma è uscito in italia questo film? o l'ho rimosso completamente per qualche motivo o viene la sensazione che sia uscito nelle classiche dieci copie in croce).
Fatto sta che i territori musicali sono chiari: folk, rock e soprattutto country nella sua massima espressione, manca solo il cappello da cowboy (ce l'aveva un allegro signore sotto il palco) ma nulla manca in ballate con voce roca e momenti che si alternano tra importanti escursioni rock, altri più intimisti senza disdegnare aperture ritmiche ballabili capaci di far muovere parecchie teste e parecchie piedi.
Un'ora e mezza quasi di concerto, compreso un bis che quando si tratta di cinque pezzi diventa più una seconda parte che un bis.
Bella serata, bella atmosfera, tanto divertimento e buona musica.
Anche quest'anno si parte benissimo con il mondo Hana bi...
The Weary Kind (Theme From Crazy Heart) by Ryan Bingham
 

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